Cosa Facciamo

Affido e Sostegno Familiare

Cos'è l'accoglienza familiare?​

È una forma di generatività sociale nella quale le persone singole e le famiglie si sentono responsabili della realtà sociale in cui sono inseriti e si prendono cura della crescita e del benessere dei bambini e dei ragazzi che vivono in realtà fragili.

Aprirsi ai bisogni di altri appartenenti alla comunità, rappresenta un’opportunità di crescita per tutti gli attori coinvolti e per il contesto sociale stesso.

Quale accoglienza familiare?​

Affido a tempo pieno
A volte si ritiene necessaria una collocazione dei bambini e dei ragazzi temporanea presso altri nuclei familiari per dare la possibilità alle famiglie di appartenenza di “respirare” e di avere tempo per recuperare e rafforzare le proprie risorse e competenze genitoriali.

In questo caso si parla di affido familiare a tempo pieno.

La famiglia affidataria accoglie il minore nella propria casa per un periodo più o meno lungo, assicurandogli il mantenimento, l’educazione e le relazioni affettive di cui necessita e favorendone il rapporto con la famiglia d’origine.
Affido part-time
A volte la finalità è quella di prevenire l’allontanamento del minore dalla sua famiglia d’origine e di mettere in atto, in collaborazione con i servizi territoriali, un sostegno intensivo anche per i genitori e non solo rivolto ai figli, al fine di preservare l’unità del nucleo familiare.

In questo caso di parla di affido part-time o supporto familiare.

L’impegno può riguardare parte della giornata o parte della settimana (weekend, doposcuola, vacanze), a seconda delle capacità dei genitori naturali di provvedere alle necessità dei figli, almeno parzialmente.
Famiglie di prossimità
A volte ci sono famiglie che vivono piccole difficoltà quotidiane ma che non sono in carico ai Servizi. In questo caso la famiglia o la persona volontaria mette a disposizione alcune ore della settimana per aiutare bambini o famiglie che necessitano di un aiuto temporaneo. Si tratta di una forma di aiuto a carattere preventivo, dove si cerca di dare spazio all’intervento della “comunità” stessa, intesa anche semplicemente come vicinato, che offre le proprie risorse di tempo e di energie per sostenere e prevenire il disagio.

In questo caso si parla di famiglie di prossimità.
Affido di adolescenti
A volte è necessario l’accoglienza di ragazzi un po' più grandi che può proseguire anche oltre i 18 anni. L’affidamento di ragazzi/e può essere un po’ più complesso da gestire, rispetto ai più piccoli, a causa della particolare condizione emotiva che di per sé accompagna la crescita in questi anni, con le spinte all’indipendenza e la costruzione della personalità.

Questa fase evolutiva si caratterizza per la tensione all’emancipazione, la differenziazione dalle figure genitoriali e per la costruzione di una nuova identità che trae i suoi riferimenti principalmente dal gruppo dei pari o da altre figure al di fuori della famiglia; nel frattempo le figure genitoriali continuano a costituire i fondamentali riferimenti di appartenenza.

In questo caso si parla di affido di adolescenti.
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Anche ai minori stranieri non accompagnati è riconosciuto il diritto di vivere in un ambiente familiare e secondo la legislazione (Legge 47/2017, conosciuta come Legge Zampa, articolo 7) l’affido familiare dovrebbe essere scelto in via prioritaria rispetto alle altre forme di accoglienza

Per Minore Straniero Non Accompagnato (MSNA) si intende un “minorenne non avente cittadinanza italiana o dell’Unione europea che si trova per qualsiasi causa nel territorio dello Stato o che è altrimenti sottoposto alla giurisdizione italiana, privo di assistenza e di rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per lui legalmente responsabili in base alle leggi vigenti nell’ordinamento italiano” (art. 2 l. 47/2017).  

Nonostante questo, ad oggi, solamente il 3% circa dei minori stranieri non accompagnati vive in affido familiare. I minori stranieri non accompagnati, proprio perché adolescenti prossimi all’età adulta, non sono spesso considerati candidati appropriati per l’affido familiare. Eppure, anche se il periodo che passeranno in affido familiare potrà essere relativamente breve, l’affido familiare può rappresentare un’esperienza preziosa per i ragazzi e le ragazze che arrivano in Italia da soli. 

È una tipologia di affido similare a quella dell’affidamento di adolescenti, che ha però anche caratteristiche sue proprie. Il progetto di affidamento va infatti costruito a partire dalla comprensione del progetto migratorio di ogni ragazzo, delle ragioni che lo hanno portato nel nostro Paese e del legame esistente con la sua famiglia.

Come La Goccia accompagna?

La Goccia propone una fase di informazione e formazione per accompagnare le persone che lo richiedono verso una consapevolezza delle proprie risorse e disponibilità ad accogliere un minore.

Questo percorso è strutturato in tappe: 

Incontro informativo sull'affido
Si svolge mensilmente, di norma l’ultimo mercoledì del mese nel pomeriggio e ha la durata di un’ora e mezza, durante la quale si affrontano gli argomenti di base per conoscere l’istituto dell’affido e si riflette con il supporto di un professionista sulla propria scelta di proseguire il percorso.
Corso formativo
Ciclo breve di formazione che si svolge in presenza, composto da tre appuntamenti a cadenza quindicinale, durante i quali si approfondiscono in gruppo i temi della genitorialità, della cura e della fiducia; inoltre si pone l’attenzione sul bambino, sulle sue necessità e sul suo diritto di essere figlio. A conclusione è previsto un colloquio personalizzato con i singoli partecipanti.
Colloqui di accompagnamento
Sono condotti da una pedagogista che aiuta a mettere a fuoco le proprie motivazioni e risorse, che accompagna il single o la coppia nella riflessione sul proprio modo di diventare nucleo accogliente; un tempo viene dedicato al confronto con una coppia che ha una accoglienza in corso.
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Al temine di questa fase ciascun partecipante viene inviato al servizio sociale di zona, per intraprendere l’iter di conoscenza di coppia.

Formazione

Ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo, noi stessi diventiamo qualcosa di nuovo.

La formazione, pilastro del vivere associativo, si declina in base a quelli che sono i destinatari:

Famiglie socie

La scelta di aprirsi ad accogliere un minore si basa su conoscenze, su un percorso di approfondimento e formazione, sulla possibilità di confrontarsi con altri, tutto ciò che consolida e rafforza le motivazioni di ciascuno e offre spunti per sostenere le necessità che la quotidianità richiede.

La Goccia organizza occasioni di approfondimento e studio sia per i soci che per famiglie che hanno affidi e/o adozioni in corso, offre iniziative di formazione su temi specifici, emersi dalle stesse famiglie, coinvolgendo professionisti interni ed esterni.

Cittadinanza

La Goccia crede fermamente che per aprirsi ad un’accoglienza occorre essere messi nelle condizioni per: comprendere le necessità dei minori da accogliere; approfondire e dissipare i dubbi e gli interrogativi sulla propria scelta; costruirsi un bagaglio di competenze per attraversare le difficoltà e gli imprevisti; confrontarsi con altri che hanno già percorso o stanno vivendo una accoglienza.

Al fine di accogliere chi si interroga sulla propria scelta e desidera renderla un gesto concreto, vengono svolte durante l’anno varie iniziative: dai momenti di sensibilizzazione nei mesi dedicati all’affido, ottobre e maggio, agli incontri informativi, dai percorsi formativi di gruppo ai colloqui con i singoli.

Professionisti

L’equipe interna, che ha il compito di affiancare e supportare le famiglie, le coppie e i single che avviamo un accoglienza, attraverso incontri periodici e contatti telefonici, necessita di approfondire le proprie competenze e mantenere costantemente aggiornata la formazione professionale.

Per poter svolgere al meglio il proprio compito agisce in più direzioni: si incontra mensilmente per riunioni di confronto e scambio, si confronta con il servizio sociale territoriale sulle accoglienze presenti e sul percorso per le nuove risorse, infine durante l’anno frequenta corsi di approfondimento e formazione personale e di gruppo.

Progetti

Si Può Fare

SI PUO’ FARE, insieme alle nuove generazioni SI PUO’ FARE nasce dall’esperienza di realtà associative che hanno deciso di impegnarsi per favorire maggiore accesso alla partecipazione delle e dei giovani in favore della loro comunità. In questi anni è stata costituita una rete www.sipuofare.net che coinvolge associazioni ed enti nella

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Care Leavers

Chi Sono i Care Leavers? Sono ragazze e ragazzi neomaggiorenni che lasciano il sistema di cura ed accoglienza per affrontare la transizione verso la vita autonoma. Progetto Sperimentale Nazionale Sul Fondo povertà è stata istituita – con Legge di Bilancio 205/2017 – una quota riservata pari a 5 milioni di

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